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II Atto: LA TREGUA

by NO FANG

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1.
N'ATA VIJe 03:05
TESTO TRADOTTO DAL DIALETTO: [BRISK] Cerco il silenzio in una stanza, non voglio uscire fuori. Danza di parole per scacciare il dolore, lasciami solo per qualche ora per sfogare questa rabbia perché del sole sono spariti i raggi ed ogni messaggio parla di questi sogni infranti. Vite spezzate e troppe domande, vite strappate a questo mondo infame, ignorante, codardo perché prende sempre il debole e l’indifeso di mira, ma alla sorte non si comanda, devi accettare ogni sorpresa, non puoi scappare, non sai dove andare, affronti questa realtà o ti rifugi come ho fatto io. Da questi beat parte il flusso di una follia che trasforma ogni sconforto in melodia, ogni notte una poesia con una dedica speciale a chi questa vita troppo presto lascia e questo non è razionale ma non è neanche frutto della fantasia. Cerco un posto per stare bene, per scacciare la malinconia, già mi aspetta un’altra via … [VERSO] Lascio che queste rime raccontino il vuoto, ho la testa pesante e rincorro una domanda che non trova risposte. Una lacrima mi segna lo sguardo mentre mi sento morire ora che è assente la tua anima, ora che fermo il tempo perché più niente è importante, ora che non ho forze per spiegarmi questa condanna, io devo vivere con il tuo ricordo che mi divora, io non capisco perché non ho usato meglio il tempo quando tu mi eri accanto. E piango inseguendo una canzone, piango perché non trovo soluzione, piango, vedi, piango ancora, io darei il mondo per poterti dire ancora una parola, io solo a sentire il tuo nome sento fitte di dolore e i pensieri volano insieme ai ricordi che mi braccano, è una voce che mi insegue di notte perché questi ricordi parlano, parlano e parlano, vogliono che io continui a pensarti, perché finché si vive nei ricordi nessuno muore davvero! [SIEL-ONE] Questa vita è un attimo che scorre senza darti nulla in cambio, senza darti neanche il tempo di riflettere come e quando… Quando cerchi una risposta e risposte non ci sono, quando la rabbia prende il sopravvento, quando è la musica a salvarmi. Quante volte vorresti che fosse solo un incubo ma spesso il risveglio al mattino è gelido e molto triste. Quante volte resti solo con te stesso e vivi certe situazioni che ti fanno riflettere, impari che la vita non è fatta di progetti, non è fatta di promesse, è un attimo che scorre velocemente come una lacrima che cade su una pagina e s’illumina. Non dubito ma ruvido è l’asfalto in questo buio troppo oscuro e tu prova ad immaginarti sotto un cielo nuvolso, vedi cumuli e accumuli sconfitte, sulla schiena gravano schiere di brutti pensieri che pian piano hanno raggiunto il culmine. E’ unica, questa vita è una sola ed è unica, ogni rima è suono e musica, non cerco successo e resto sempre solo e umile.
2.
PIOGGIA NERA 03:57
TESTO TRADOTTO DAL DIALETTO: [BRNÀ+cartoon] E’ come una fiamma stanca o come un’arma bianca che dimostra di essere dannosa… “Legati al vostro carcere e tremanti di paura.” Già sai che la tregua inganna come una pietra al collo, come la strada con le bande… “Io mi domando se siete ancora degli uomini.” E’ come una fiamma stanca o come un’arma bianca…“Un vero uomo combatte per difendere i propri principi.” Già sai che La Tregua inganna come una mente stanca…“Attento ragazzo ti aspetta la morte, presto!” [SIEL-ONE] Bring to mind, brindo col mic, non mi importa dei like, principio attivo come la Northern Lights. Vi combatto! Vi anniento! Decimo cime se tu ti avvicini, racimolo cime, appena ti feriscono ti deprimi. In questi vicoli porto lo sterminio, conto il numero delle vittime per primo, contro i soprusi come Ken Shiro. Quanti siete schierati? Sono pronto per la sfida da quando scrissi nei miei testi che niente poteva resistere, rischio ancora in questa rissa in cui la luce manca, nemmeno ti vedo e ti eclisso col rap, sul clap del beat delizio con un flow che ti confonde i pensieri, ti anniento con le rime. Cambia mestiere, fai ridere, ti arrangi con questo stile ferito, arranchi con le rime, abbiamo fedine sporche come assassini, noi siamo l’assioma dello stile, No Fang è una garanzia che vanta, non ci manca il respiro ma canto, il resto puoi darmelo di mancia, mi accontento. Accendo la macchina a spinta se non mi vedi convinto, brindo, ho una metrica fondamentale che fonde il motore anche con la quinta marcia. Quindi? [RIT. BRNÀ] E’ come una fiamma stanca o come un’arma bianca che dimostra di essere dannosa appena ti brucia o ti uccide… Già sai che la tregua inganna come una pietra al collo, come la strada con le bande, come la Lega in banca, come un fratello distante! E’ come una fiamma stanca o come un’arma bianca che dimostra di essere dannosa appena ti brucia o ti uccide… Già sai che La Tregua inganna come una mente stanca, come la solidità del fango, come nella quiete la bufera che sfolgora in lontananza! [BRISK] Principi non ho perchè gli ho persi strada facendo, gli ho sdradicati dal petto e ora ho sete di riscatto! Perdo il fiato, perdo stima di me, perdo il contatto concreto con te, perdo me stesso se non combatto. Lieto di ospitarti nel girone dell’inferno che accoglie i violenti,che spoglia la mia anima assente che non sente più il dolore, né parole né il presente, più niente mentre fuori c’è una guerra che mi fa tremare i denti! Tremano anche queste mani intrepide di vendetta, le mie armi sono i termini inediti con cui stermino m.c. interdetti. Rap Ken Shiro, la mia spada è una biro, è una rima, non riesco a smettere di tenervi nel mirino e di scommettere sul destino a un passo dal declino, No Fang porta la svolta anche se c’è ancora troppa strada da percorrere lungo il cammino che porta alla fine della fiera, non so se scorre questo flusso, certo è che non esiste nulla di affine in tema di beat e stile! [BRNÀ] Ho sgozzato i miei demoni all’ombra della luna, scuoiato sogni vividi stuprando la fortuna… Polvere di stelle, polvere di guerre, polvere che mente! Soldi sporchi e tombe importa l’occidente che si leggittima, divide et impera ma spesso blatera, reprime e libera a vanvera. Dispopia spicciola, frivola: tutti zitti dalla prima vittima all’ultima briciola! [RIT. BRNÀ] E’ come una fiamma stanca o come un’arma bianca che dimostra di essere dannosa appena ti brucia o ti uccide… Già sai che la tregua inganna come una pietra al collo, come la strada con le bande, come la Lega in banca, come un fratello distante! E’ come una fiamma stanca o come un’arma bianca che dimostra di essere dannosa appena ti brucia o ti uccide… Già sai che La Tregua inganna come una mente stanca, come un assedio che arranca, come nella quiete la bufera che sfolgora in lontananza! [VERSO] Faccio pratica in pista, ci mischiamo, smisto rime tipo un concime che genera spine, prima miro, sparo e trattengo il respiro. Tu non mi sei più affine, guardati in giro, speri di uscire da queste file e non hai aspettative, non hai stima, non hai stile. Come una vittoria in un sogno, questa rima mi salva dal mondo, il destino attacca e prima di toccare il fondo ti lascio un appunto nella tasca. In pratica sfondiamo palchi così tanto da causarti infarti, abbiamo la musica al posto del sangue, No Fang con rime da pesi massimi, con una partenza da impatto facciamo danni. Io curvo i suoni, tu pensi di esserne capace ma sei solo fumo, sfuma la tua chance e prendi schiaffoni uno dopo l’altro: lampi e tuoni, rap a fiumi, No Fang arriva fino alla luna, non siamo nessuno! Da solo rimo al volo duro, tu rimani pure tra fake e attori, noi qua tra rap e cultura, noi qua tra beat impuri, per te è una tortura, questa è la cura, noi nel buio con la cassa dura, tu nemmeno ci sfiori, ti catturo, se annusi percepisci l’hardcore puro, se mi ascolti ti sfondo, poi senti i beat e muori…
3.
TESTO TRADOTTO DAL DIALETTO: [voce di Bootsy Collins tratta da un’intervista] [RIT. SCRATCH] “Root to the fruit more bass than Bootsy Collins” “You versus me thats like Ali verses Foreman” [VERSO] Ho provato a risalire ma dal fondo sento il suono, ho fatto a pezzi il mio futuro per riportarti il mio dono, ho dato al tempo il mio permesso, gli ho detto chi sono, ho fatto male, pronto il conto, torno a rivedermi uomo… C’ho il microfono al collaudo, porto tutti nel mio mondo, ancora in bilico se cado, vado ancora in giro sbronzo, immune al tuo giudizio, ad ogni tizio che si crede pronto, io ho le rime, tu un’immagine sfocata del tuo tornaconto! Ora parlo senza battute, tu muto! Guardami negli occhi, ti fiuto, parto e poi ti spengo, canto e so di sputare, flow che abbatte scarsi e tu svanisci, rap esplosivo senza trucchi, rap da impatto senza illusi. Sei colluso, ti uso, tu fuso a dovere te la tiri, mi accusi ma scusa se rompo rime e sfondo musi, ora fermati, No Fang ti incanta, non si vanta e ti manda al tappeto… Confuso? [RIT. SCRATCH] [BRISK] No Fang abbatte l’impianto, senza vanto, band fuori brand, senza santi in paradiso e in terra stili inventa, rime in omaggio a chi trascina questa corrente. Scrivo fino a perdere il senso dell’orientamento mentre mi ritirovo tra fogli sporchi con l’esigenza di sfogare la mia rabbia e cercare di non essere vittima di complotti. Lotto contro il marcio già sapendo di non fare abbastanza, per questo a volte vengo avvolto da una colpa che mi blocca. Siamo complici del degrado come delegati, come ci è imposto ma noi siamo nati con alcuni codici alterati, codificati con l’inchiostro di penne corrose che raccontano verità scomode, diverse da quello che senti in giro, prova a constatarlo con i tuoi occhi, tira le somme e infine ne riderai. Io fondo solo rime mentre aspetto la fine, metto a tacere divi, accetto la sfida, affretto il passo, seguimi… volevi starci dietro ma non ti conviene! [RIT. SCRATCH] [SIEL-ONE] Stritolo con una forte presa ‘sti inutili m.c. di strada, d’istinto carico proiettili e miro alle caviglie, conservali… renditi conto che siete ridicoli, rap nei vincoli, vincono e brindano, con questi stili credono di brillare come stelle nel cielo indaco, tu mi imiti? Ma è inutile… contro ‘sti crimini, credici, devi allenare i bicipiti lirici. No Fang nasce con lo spirito contro ogni fascista, lo dicono, è lotta di classe tramite la musica, abbatto scarsi e precipito giù negli inferi, è La Tregua e siamo al secondo capitolo. Accumulo corpi di scarsi in cantina senza nessuna distinzione, il flusso della soffitta emana odori come fosse un soffritto, diffondo un sound hardcore dove ci sono 4 discipline, block party e parte Come L’Occasione: “Sto come sto !” [cit. Lou.X] Ne ho viste davvero tante, troppi teppisti flop, porto playlist top, centrocampista hip hop, altro che testi come liste della spesa. Chiamateci artisti top/down: No Fang, il K.O. è tecnico, knock-out! [SCRATCH BRNÀ] “Io pompo i bassi, lì muovo i miei passi! Io lì muovo i miei passi! Io pompo i bassi, lì muovo i miei passi!” [SENTA] Fondo barre con il metallo, sputo magma corrosivo, incandescente poi si espande, forgia il flusso che respiro. Il fuoco divampa, con questa lingua stendo versi, mi ustiono a scrivere, sono scatti, bombe a impatto, è inarrestabile questa biro. É un innesto pronto allo stacco, stende i quarti, scorre intatto, esplode la penna messa a giro, passo a oltranza, un altro tiro, aspiro; lucido descrivo, senti l’esplosione, reggo l’urto, sforno uno stile intraprendente, originali queste frequenze. Ardente, poi si estende con questi ritmi nella Soulfit e poi deragliano per le strade, se ti prendono sono trip. La nostra musica è grezza, non è lussuosa ma non è in catene, nè in disparte, No Fang con le rime letali è pronto ad accelerare. Mani al microfono con le rime scattanti, senti che parte il suono più scaltro. Quando faccio incastri di rap causo un infarto, lo stile diventa euforico, lo senti al contatto. Il flusso che passa con classe che devasta, tu ammira i pensieri che la biro ti lascia. Un assalto compatto con il flow che poi si fonde compatto con lo slang e ti stacca la corrente…
4.
DURMe 05:12
TESTO TRADOTTO DAL DIALETTO: [RIT. VERSO] Sonno, stanotte non dormi, sei solo, ti guardi ma attorno tutti fingono, niente sembra vero e in queste mani sprofondi. Sonno appunto, la luce è nera lì fuori, che succede fratello? Gli occhi immobili nel silenzio, aspetti ancora e non arriva il sonno, stanotte non dormi, sei solo, ti guardi ma attorno tutti fingono, niente sembra vero e in queste mani sprofondi. Sonno appunto, la luce è nera lì fuori, che succede fratello? Gli occhi immobili nel silenzio e aspetti ancora di addormentarti… [VERSO] Sarebbe pure ora e sento il sapore del letto comodo ma è solo un attimo e trovo i resti di questa anima apatica, in pratica penso ad un sogno, è un sogno assurdo appunto, prendo appunti con la stilografica, tre sette sul set e accendo le macchine, sogno assurdo, suona il sub e subito lo racconti, sopra e sotto come curlo gira, urla, guardalo e prendi appunti, io passo oltre, tu aspetta il turno e solo in un sogno puoi mettere un punto, io ti attraggo con la chimica delle liriche senza dubbio. È come dico sempre, è il flusso che ispira la corrente e il sogno è un gioco per la mente che ascolta, la notte aspetta che io spenga la coscienza, è come una presenza, è il sogno più nero con queste note dolenti, è un suono che stende, un suono che suona potente, è l’ultima nota devota se pensi sia l’unica per sempre. L’unica via, luce astratta che può essere poetica, eravamo soli e ancora do forza smorzando ogni polemica. Poi scappo da questi sogni astratti e d’impatto i fogli dedico ai mostri che creo, vi ho sconfitti in parte e salta la predica offensiva e scenica, questa recita sa di finzione, questa è realtà ma lo noto che non ne sei convinto, aspetto la spinta e poi finisco a capofitto, comunque brindo, tu stai tretto e se stanotte non dormi, io te l’ho detto, accetta questa sconfitta! [RIT.] [SENTA] Sono i crepuscoli che affronto, cambio lo sguardo, cambia lo sfondo, varco la linea per il traguardo ma un altra yard è all’orizzonte. Di rosso vesto il flusso, cavalco fra questi monti, scorgo l’arcobaleno fra queste vallate, il viaggio sfuma nel tramonto. La notte è cupa, fra queste sponde ripide mi addestro, sempre desto, mai in letargo, cerco spazi, uno spiraglio. Un’ altra notte nel silenzio che urla se ti parla, tra gli ostacoli che fottono i pensieri se sono marci. Un’altra lotta? Pronto a farla, sono il primo a darne con queste rime che sono concime, cucio quest’arte, sposo le 4 discipline! Scarsa la farsa di chi si ammanica con la trap che ci inquina, sputo rap sopra i clap, suona hip hop e voi non siete spiriti affini. Un’altra notte che mi opprime e che frantumo con le rime tra mandibole nostrane, tra vendemmie, tra cernite come tra il grano e la zizzania, divento selettivo come il corsivo che scrivo in queste notti, mi attivo sbloccando i chakra come Shiva. [RIT.] [BRISK] Stanotte non si dorme, le ombre assumono forme, ricordo lo scontro, le morti deformano la mia psiche non più stabile. In tempo di pace tutti ti sono vicino, lascio i brutti pensieri fuori dalla porta, ma non fuori dalla mia mente contorta. Spero in un un’altra sorte, che la notte migliori, che io riesca a dormire e a sognare i miei cari che mi consolano ma questa speranza muore presto perché gli incubi ritornano ripetutamente per trascinarmi in un abisso! Fisso il vuoto, sono un’anima vagante che fissa le sue domande e non può scappare da esse. La mente sembra chiusa in una gabbia da cui non ne esco vivo, scrivo, canto, suono e sopravvivo in attesa di compiere il passo decisivo. [SIEL-ONE] Come un brutto quarto d’ora nell’oscurità, come un passo fatto all’improvviso, come un tuffo nel buio, come in un incubo precipito giù, pochi secondi per perdere contatto con lo sfondo, intanto sprofondo, da zero a cento in un secondo, urlo forte ma la voce non esce. Spalanco gli occhi sperando che sia solo un incubo ma intanto è un inganno che mi incanta, quanti rimpianti rivedo! Affiorano domande, provo a svegliarmi ma sono assediato da troppi pensieri come il delirio che mi porto dentro da sempre, dalla prima volta e ho lo stesso incubo anche ‘sta notte. Sento ancora una voce, capita spesso, è ricorrente: ancora rivivo quell’incubo dove rivedo ste facce che fingono, dove il più vero resta il più viscido, ladro resta il politico, dove lo stato versa veleno, dove la mafia ti vende l’antidoto. [BRNÀ] Perdo la ragione per le allucinazioni, sono proiezioni di pulsioni, fantasie e delusioni. Realtà e visioni sembrano una prigione, rompo questo specchio ingrato e partono i frammenti come proiettili vaganti, incubi mutanti in perfidi rimpianti. Distici calzanti mi salvano da mistici abbagli e da inutili schianti: parole al vento, a tempo, a stento ma le sento, rimbombano nel buio e le pavento! Stanco gregario, il rimario diviene il mio sudario e mi salva solo sto sudario: che la notte mi avvolga come una morte dolce e lenta, è nella veglia ciò che mi spaventa… ecco l’alba, si avvicina la tormenta e con calma dagli inferi arriva la belva!
5.

about

secondo atto di una trilogia di EP

ordina il vinile alla mail: nofangtrilogia.com

credits

released October 25, 2022

NO FANG sono:
Brisk: rap, beat e arrangiamenti;
Verso: rap, beat, basso, tastiere;
Brnà: rap, beat, scratch;
Siel-One: rap;
Sentaur: rap.

Hanno collaborato:
Luigi Pagliara: chitarre (traccia 1);
Fabio Cosimo aka Jastemma: basso (traccia 3/4), chitarra (traccia 2)

Registrato presso il SoulFit Studio;
Mix: Detox;
Master: Q3000;
Artwork: Korvo,
Grafiche: Lonny;
Logo: Salvatore “Torbi” Olivieri  


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NO FANG Emilia-Romagna, Italy

Nascono nel 2012 in Emilia ma il sound ha salde radici nel Gargano. Le liriche sono in dialetto garganico per le sue peculiarità fonetiche e per la spontaneità espressiva. Nel 2013 l’esordio con l'album Hip Hop Culture e nel 2016 segue On. Con all'attivo numerosi live e party lungo tutta la penisola, hanno pubblicato recentemente il I e il II Atto di una trilogia di EP, "LO SCONTRO" e "LA TREGUA" ... more

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